Negli ultimi anni, WalletConnect è diventato uno standard de facto nell'ecosistema Web3, permettendo a milioni di utenti di connettere in modo sicuro portafogli e applicazioni decentralizzate.
Da DeFi agli NFT, e persino ai pagamenti crypto, la sua infrastruttura oggi sostiene gran parte dell'esperienza dell'utente nel mondo blockchain.
In un'intervista esclusiva con The Cryptonomist, Jess Houlgrave, CEO di WalletConnect, ha condiviso la sua visione sulle principali barriere all'adozione di massa della DeFi, l'evoluzione dei portafogli come strumenti di identità digitale e le sfide legate alla crescente frammentazione delle stablecoin.
Secondo Houlgrave, uno dei principali ostacoli all'adozione di massa delle criptovalute rimane l'esperienza dell'utente. "Oggi, utilizzare il proprio portafoglio crypto è ancora troppo complesso per molte persone", spiega. Tra i principali problemi ci sono la sicurezza percepita, il rischio di truffe online e l'eccessivo numero di passaggi richiesti per completare una transazione.
WalletConnect mira ad affrontare questi problemi concentrandosi su tre aspetti chiave: sicurezza, semplicità e interoperabilità blockchain. Strumenti come la Verify API e i programmi di certificazione sono progettati per mitigare il rischio di phishing e interazioni con applicazioni fraudolente, una delle principali preoccupazioni per gli utenti retail.
"Allo stesso tempo," sottolinea il CEO, "il numero di clic necessari per fare qualsiasi cosa in crypto è ancora troppo elevato. È un problema che stiamo affrontando lavorando a stretto contatto con i nostri partner di portafoglio."
La crescente frammentazione del panorama blockchain rappresenta un'altra sfida significativa. Nuove chain e stablecoin emergono ogni giorno, creando complessità, soprattutto per l'utente finale.
"Aprire un portafoglio e vedere la stessa valuta ripetuta dieci volte su diverse chain non è un'esperienza ideale", spiega Houlgrave. Il rischio è rendere l'uso quotidiano degli asset digitali ingombrante, specialmente nei contesti di pagamento.
È proprio in questo scenario che WalletConnect mira a svolgere il ruolo di un'infrastruttura neutrale e interoperabile, capace di connettere diversi ecosistemi senza aggiungere ulteriore complessità per l'utente.
Tra gli ultimi sviluppi c'è l'integrazione con il TON Network, una blockchain che vanta una base utenti di milioni, anche grazie all'ecosistema TON.
WalletConnect, essendo blockchain-agnostic, può essere integrato con qualsiasi network. Tuttavia, come spiega Houlgrave, l'obiettivo non è solo "supportare" una chain, ma garantire che l'esperienza per sviluppatori e utenti sia della massima qualità.
"TON ha una base utenti massiccia e sta vivendo una crescita significativa. Crediamo che potrebbe diventare uno dei principali gateway al mondo crypto nei prossimi anni", afferma.
Uno dei temi più intriganti discussi durante l'intervista riguarda il futuro dei portafogli come strumenti per l'identità digitale. Secondo Houlgrave, non ci sarà un unico portafoglio per tutto, ma piuttosto una varietà di soluzioni progettate per diversi casi d'uso.
"Userò un portafoglio per le transazioni quotidiane e un altro, con livelli di sicurezza più elevati, per gestire i miei risparmi o investimenti", spiega.
In questo contesto, l'identità gioca un ruolo centrale: dalle semplici attestazioni (come dimostrare l'età) alla condivisione selettiva e revocabile dei dati personali. Le proprietà tecnologiche dei portafogli e della blockchain rendono questo scenario non solo possibile ma naturale.
La privacy è un'altra questione chiave, soprattutto da una prospettiva di adozione istituzionale. Houlgrave cita l'emergere di nuove blockchain privacy-first come segnali importanti, ma sottolinea che gran parte dell'ecosistema attuale dovrà imparare a integrare questi nuovi standard.
WalletConnect sta lavorando su questo fronte principalmente a livello di standard, collaborando con fondazioni come la Ethereum Foundation e altri attori dell'ecosistema.
Il boom delle stablecoin è visto con interesse, ma anche con un certo grado di cautela. Da un lato, la facilità di emissione consente a più aziende di entrare in questo mercato, mentre dall'altro aumenta la frammentazione.
"Gli utenti spesso non beneficiano direttamente dei rendimenti generati dalle stablecoin e si ritrovano a gestire asset sparsi su più chain ed emittenti", spiega Houlgrave. Senza migliori soluzioni di interoperabilità e UX, questo scenario rischia di ostacolare l'adozione piuttosto che accelerarla."
Guardando al futuro, WalletConnect identifica due macro-tendenze destinate a rafforzarsi: l'ingresso delle istituzioni e l'adozione delle stablecoin come mezzo di pagamento. I pagamenti potrebbero infatti servire come porta d'accesso al Web3 per milioni di nuovi utenti che non hanno mai utilizzato un portafoglio crypto prima.


